I Pianeti
Configurazioni planetarieOgni pianeta varia la sua posizione, rispetto al nostro ed al Sole, assumendo quei particolari aspetti celesti denominati "configurazioni planetarie", e che nell'antichità sono stati oggetto di studio presso gli astronomi babilonesi, convinti com'erano questi, che essi rappresentassero una manifestazione della volontà divina. In relazione ai pianeti inferiori si definiranno quindi:
Per quanto riguarda gli altri pianeti, quelli superiori, si verificherà invece:
In relazione a tutto ciò bisogna precisare anche il concetto di elongazione, la distanza angolare di ogni pianeta dal Sole, espressa in gradi, e che può essere orientale od occidentale, e che naturalmente non può superare l'angolo sotteso dal raggio dell'orbita visto dalla Terra. Tutto ciò corrisponderà alla visibilità mattutina o serale del pianeta, e praticamente ad una osservazione limitata entro un certo numero di ore prima del sorgere (elong. occidentale) o dopo il tramonto del Sole (elong. orientale), e quindi ad una elongazione massima di 28° per Mercurio (2 ore circa), 48° per Venere (quasi 4 ore) e di 180° (12 ore) per i pianeti esterni, quando questi raggiungeranno l'opposizione. C'è da aggiungere infine come col termine "congiunzioni" si indichino anche quei momenti in cui due o più corpi del sistema solare avranno più o meno le medesime coordinate astronomiche, raggiungendo quindi una minima distanza celeste fra loro e determinando quei particolari fenomeni indicati appunto con questo termine. Si dà il caso tuttavia di rari ed eccezionali eventi in cui più pianeti occuperanno zone contigue del cielo dando vita a quelli che appunto vengono definiti "raggruppamenti".
APPROFONDIMENTI
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