Consigili Pratici Ho notato che spesso quando si utilizza per la prima volta un telescopio, si è all'oscuro di molti piccoli accorgimenti,di tante piccole "regole" che possono davvero aiutare a rendere meno difficoltose le nostre serate osservative. Se siete già degli astrofili esperti questo piccolo articolo non fa per voi, se invece termini come adattamento visivo, oppure stazionamento, non vi dicono nulla allora forse è meglio che continuiate a leggere. Per scrivere queste righe ho anche preso spunto dalle frequenti domande di carattere pratico che mi vengono poste nel canale #astronomia (IRCnet) da coloro che posseggono davvero da poco tempo un telescopio.
Siete di fronte al vostro bel telescopio nuovo, fuori al freddo invernale, avete un strana ansia, e volete osservare tutto l'universo. Quello che poi succede è che passate un paio d'ore a cercare di capire cosa osservare, come fare ad osservarlo, come cribbio si usa il moto orario, etc etc... . Primo fondamentale consiglio, leggete sempre attentamente il manuale allegato al vostro telescopio, esso vi fornirà molte, nonchè utili, informazioni di base; se purtroppo il manuale non lo avete oppure conta di due misere paginette nella quali si parla solo della marca e del modello be, mi spiace ma dovrete darvi da fare un po' di più per reperire le informazioni mancanti (questo leggendo anche articoli in rete dei numerosi astrofili) 1) Riuscire a puntare gli oggetti celesti E' una delle prime difficoltà alle quali va incontro il novello astrofilo. Se possedete già una buona/ottima conoscenza del cielo non dovreste avere problemi particolari nel puntamento di un oggetto celeste, ma non sempre è così, e capita di ritrovarsi a "vagare" a caso per la volta celeste, chiedendosi come è possibile riuscire ad inquadrare un qualsiasi soggetto.
La collimazione del cercatore è una operazione che andrebbe effettuata di giorno, quando è più facile riuscire a puntare un qualsiasi soggetto: scegliete un bersaglio posto ad una distanza di almeno 500 metri (questo per evitare errori di parallasse), come soggetto sono ideali ad esempio i pali della luce, o della corrente; puntate e centrate il bersaglio nel campo delle ottiche principali, a questo punto dovreste regolare le tre viti di sostegno del cercatore finchè il crocicchio dello stesso non punterà esattamente il bersaglio scelto. 2) Adattamento termico dello strumento Forse non lo sapete, ma il vostro telescopio, prima di essere utilizzato per osservare, necessita di adattarsi alla temperatura dell'ambiente esterno. Questo sopratutto quando lo sbalzo termico tra la casa e fuori è molto elevato (pieno inverno). Questo adattamento richiede un tempo non inferiore ai 30 minuti (40 van bene generalmente), quindi se avete previsto di osservare per una data ora, abbiate l'accortezza di porre il tele all'ambiente esterno per almeno mezz'ora di tempo. Il telescopio ha bisogno di adattarsi alle deformazioni provocate dallo sbalzo termico, ed osservare prima che questo avvenga può provocare delle deformazioni nelle immagini (spesso le immagini parranno "bollire"). Se non credete a questo provate voi stessi ad osservare ad esempio un qualsiasi oggetto esteso, come la luna, all'inizio e dopo 30 minuti almeno, la differenza vi parrà evidente. 3) Adattamento alla visione notturna Anche i vostri occhi hanno bisogno di un periodo di adattamento, e non alla temperatura, bensì al buio. Questo richiede normalmente 10-15 minuti. Quando i vostri occhi si saranno adattati a una minore quantità di luce allora riuscirete a distinguere oggetti più deboli, dettagli più fini su pianeti ed oggetti deepsky, oppure vedere stelle molto fioche. Potete sperimentare questo passando velocemente da un ambiente illuminato ad uno esterno: all'inizio vedrete solo le stelle più luminose, ma col passare del tempo ai vostri occhhi ne appariranno tante altre che prima non riuscivate a vedere. Ovviamente guardare qualsiasi luce intensa dopo l'adattamento vanifica completamente lo stesso. Per questo che si fa generalmente uso di una piccola torcia a luce rossa, sia per illuminare le mappe sia per lavorare con l'attrezzatura. La luce rossa poco intensa non provoca abbagliamento. 4) Da dove osservare Evitate di osservare attraverso una apertura da una stanza (ad esempio da una finestra aperta o peggio, da una chiusa), Questo perchè i moti turbolenti che si vengono a creare dalla differenza di temperatura tra l'aria esterna e quella interna possono diminuire di parecchio le prestazioni dell'ottica del vostro strumento. (in quel momento il tele "rende" molto meno, non che si rovinano fisicamente le ottiche dello strumento). 5) Oculare e occhiali Mentre osservate evitate di entrare in contatto con l'oculare, questo significherebbe provocare numerose brutte vibrazioni che rovinano la visione, niente occhi quindi appoggiati all'oculare. Certo, a bassi ingrandimenti (20, 30) queste vibrazioni possono anche dare pochissimo fastidio, ma già a moderati ingrandimenti esse si rivelano inaccettabili. 6) Quanti ingrandimenti utilizzare Ogni diverso strumento è in grado di raggiungere un massimo ingrandimento utile, e questo dipende appunto dallo strumento stesso. In condizioni di cielo perfetto, il massimo ingrandimento utile è di circa 25X per centimetro di apertura (ed è già troppo). Più però le condizioni del cielo peggiorano e minori sono gli ingrandimenti che possiamo permetterci di utilizzare; se in queste condizioni provassimo a spingerci ad alti ingrandimenti noteremmo una decisa diminuzione della nitidezza dell'immagine. E' sempre preferibile una immagine più piccola ma molto nitida ad una grande ma oscura e con pochi dettagli. 7) Come pulire le ottiche del telescopio Questa nota non riguarda direttamente la fase delle osservazioni, ma è una domanda che potreste porvi. Bene, la prima cosa da dire è che meno volte pulirete le ottiche e meglio sarà. Questo perchè la pulizia troppo frequente può danneggiarle superficialmente (graffi) in breve tempo, in più rischiate inoltre di "rimuovere" i vari trattamenti multistrato (come quelli di antiriflesso) che le ottiche moderne e di qualità posseggono. Come detto prima, potete prepararvi voi stessi una soluzione casalinga per la pulizia delle ottiche. La ricetta che riporto qua è quella consigliata dalla Meade, ed è adatta anche per lastre trattate: 2 parti di acqua distillata, 1 parte di alcool isopropilico ed una goccia di liquido detergente per piatti ogni 1/2 litro di soluzione. Importante: Sappiate che l'alcool isopropilico è una sostanza nociva per inalazione e irritante per contatto, andrebbe quindi maneggiata utilizzando dei guanti resistenti ai solventi organici e una mascherina per evitare l'inalazione dei vapori. l'utilizzo di questa sostanza da ottimi risultati, ma se non volete munirvi delle precauzioni allora ve ne sconsiglio l'utilizzo. In alternativa è possibile fare uso di alcool denaturato.Il "problema" dell'alcool denaturato è che risulta molto aggressivo nei confronti delle ottiche (è un forte solvente) quindi andrebbe utilizzato con parsimonia e solo quando necessario. Il Manuale Celestron consiglia (per la pulizia delle lastre dei suoi SC) allo stesso modo di utilizzare soluzioni già pronte oppure di preparare una miscela di alcool isopropilico e acqua distillata in proporzioni 60% - 40%. Oppure utilizzare una soluzione composta da 2 gocce di detersivo liquido per piatti ogni 1/4 di litro di acqua distillata Mi raccomando comunque, usate sempre la massima delicatezza, in modo da evitare di graffiare le ottiche! 8) Nota per l'astrofotografia con montatura altazimutale motorizzata Se disponete di una montatura altazimutale motorizzata (in entrambi gli assi ovviamente), ed utilizzate il moto orario, allora nel corso dell'inseguimento l'immagine ruoterà all'interno del campo visivo. Questo è un problema quando avete intenzione di raccogliere un determinato numero di fotogrammi del soggetto astronomico in questione, utilizzando una webcam, CCD o videocamera. A causa di questa lenta rotazione allora fotogrammi molto distanti tra loro, in senso temporale (per distanti intendo sopra i 10-15 secondi) rappresenteranno un soggetto che nel frattempo è "cambiato" (ruotato) e non potranno più essere utilizzati per una successiva somma. 9) Smorzamento delle vibrazioni Vibrazioni derivanti dalla montatura che sorregge il telescopio o da un treppiede un po' ballerino sono purtroppo una realtà con la quale dover convivere, a meno di non spendere molti soldi in attrezzatura di alto livello. Ci sono due cose abbastanza pratiche e veloci che potete realizzare per attenuare un poco (sempre meglio di niente), le suddette vibrazioni. 10) Messa a fuoco Nel corso di sessioni puramente visuali non è necessario riuscire a raggiungere il fuoco perfetto, il normale setup del fuoco con controllo visuale basta e avanza per le nostre osservazioni. Diverso il caso nel quale vogliamo effettuare astrofotografia, con qualsiasi tecnica: in questa situazione riuscire a raggiungere il fuoco esatto è di massima importanza, ed è un parametro che può fare la differenza tra un risultato mediocre ed un buon risultato delle nostre riprese.
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Gentilmente offerto da Astrolab.altervista.org che ha come me la voglia di condividere la sapienza astronomica a quante più persone possibili.