I Pianeti
Leggi di KepleroLe tre Leggi di Keplero sono state ricavate empiricamente sulla base dell'osservazione celeste da J. Kepler, un astronomo tedesco assistente di T. Brahe, rispettivamente nel 1608, 1609, 1619. Esse regolano il moto dei pianeti del sistema solare attorno al Sole, senza tener conto delle pertubazioni causate dall'attrazione gravitazionale di altri corpi celesti. 1 a Legge di KepleroOgni pianeta descrive un'orbita ellittica di cui il Sole occupa uno dei due fuochi L'orbita di un pianeta giace su di un piano, quello orbitale, e la sua distanza dal Sole varia fra un massimo all'afelio, il punto più lontano dal Sole, ad un minimo al perielio, il punto più vicino. 2 a Legge di KepleroLe aree descritte dalla retta pianeta - Sole sono proporzionali ai tempi impiegati a descriverle La retta pianeta - Sole descrive aree uguali in tempi uguali. La velocità di un pianeta non è costante, ma varia fra un massimo al perielio ad un minimo all'afelio. 3 a Legge di KepleroIl quadrato del periodo di rivoluzione di un pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell'orbita Quindi il tempo impiegato da un pianeta per percorrere un'orbita completa è direttamente proporzionale al semiasse maggiore dell'orbita, ovvero alla distanza media del pianeta dal Sole.
APPROFONDIMENTI
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